Alessandro Preziosi

Per raccontare questo film, vera e propria epopea familiare che è nata dalla pagine dell’omonimo romanzo di Federico De Roberto ed è finita sul grande schermo, Roberto Faenza ha chiesto la presenza della nuova stella cinematografica di turno, la più che brava Cristiana Capotondi, ha resuscitato poi ciò che resta di Lucia Bosé (madre del bel Miguel), oggi più turchina che mai, e ha voluto un vecchio maschio ruspante Lando Buzzanca, protagonista incontrastato della commedia sensuale e scollacciata italiana. 

Allo slogan de “il libro più censurato della storia italiana” o qualcosa del genere, ci troviamo di fronte a quella che è la storia di un’antica famiglia nobile catanese di origine spagnola Uzeda di Francalanza, in un’Italia che deve fare i conti con il Risorgimento e l’unificazione. Un film storico che ha gettato Roberto Faenza nell’occhio del ciclone politico o meno.

Il film l’ho visto. È meno noioso de “Il gattopardo” di viscontiana memoria, ma non è capace di rapirti fino al profondo, ma vale la pena di vederlo, soprattutto per l’ottima recitazione (e il belvedere, diciamolo) di Alessandro Preziosi, l’attore napoletano più bello del piccolo e grande schermo che dopo un altro film d’autore (“La masseria delle allodole” dei Taviani, di cui vi abbiamo ampliamente parlato qualche mese fa) torna alle pellicole di spessore. Un buon motivo per dimenticarlo nelle serie tv “Il capitano 2” (2007) o in “Elisa di Rivombrosa” (2003), sul quale set ha conosciuto la sua attuale compagna Vittoria Puccini.
Non vi aspettate nulla di disdicevole dal bell’Alessandro e non vi lasciate ingannare dalla pubblicità.

Red

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