Alfonso Montefusco, pane, amore e cucina. L’intervista.

Per lui la cucina è una vera e propria religione da professare in ogni dove. Più che altro, il suo lo definirei fanatismo culinario, ma si sa che i fanatismi spesso portano ad una strana forma di ossessione.

Mia nonna diceva “il superfluo è come il mancante” e anche se non so in che percentuale possa essere valido in questo caso mi sento di usarlo. Sarò superficiale e mi baserò sulle apparenze, ma ho sempre diffidato dall’eccesso di zelo per cose come il lavoro perché spesso danno un forte calcio al fondoschiena degli affetti. Ma del resto per fare grandi cose ci vuole il massimo di se stessi e quindi una ola sommessa per Alfonso Montefusco.

Diplomato a Barcellona in chimica e appassionato di cucina a New York.

Cosa ha spinto la tua vita partenopea ad internazionalizzarsi già da giovane ?
In realtà, non mi sono internazionalizzato, mantengo le mie radici partenopee attraverso la mia famiglia, ma il mio lavoro, la mia cucina, ha una matrice partenopea con forti influenze asiatiche che sono frutto delle mie esperienze. La molla per mettere la testa fuori di casa è indubbiamente arrivata dal fatto che la mia famiglia è abbastanza mista e non canonica. Per cui abbiamo sempre parlato più di una lingua fin da piccoli per cui ci veniva facile viaggiare e comunicare.

Alfonso Montefusco, pane, amore e cucina. L’intervista.

Ami la cucina asiatica e ne sei diventato uno specialista quali sono i segreti per un sushi perfetto?

Il sushi in realtà non è una cosa cosi semplice. Come tutte le cose che contengono amido è importante la temperatura esterna, che fa in modo che si alteri o meno la consistenza del riso. Per cui la cosa più importante del sushi è come si cucina il riso indubbiamente. I pesci da usare possono essere vari. Diciamo che pesci come il tonno e il salmone sono i più diffusi, branzino, ricciola e gamberi funzionano benissimo altrettanto.

Hai organizzato numerose feste per e con vip come Tom Ford e Madonna. Cosa si prova pensando che quello che armeggi con le tue mani finirà tra le fauci di alcune delle persone più importanti ed influenti del globo? Quali sono le loro richieste? Cosa si pretende in queste occasioni?
Devo dire che per me è abbastanza indifferente che un cosiddetto vip possa mangiare quello che cucino. Tutte le osservazioni, per me sono importanti e rappresentano uno stimolo per un un’ulteriore crescita, che sia una celebrity o una persona qualsiasi. Le richieste sono sempre le più svariate, ma sono riferite sempre ad una estrema qualità delle materie prime. Questo è un must. Dal tipo di sale che si usa al tipo di lattuga.

A quanto pare sei uno stacanovista. Insegni, fai radio, cucini per un sacco di ore. Una gigantesca passione per l’ arte culinaria può oscurare una passione per un altro esponente del genere umano?
Tutte le cose che faccio, che non sono neanche la metà di quelle che vorrei fare, sono cose che mi regalano molta energia. L’unico mio cruccio è che passo troppo tempo negli aeroporti, che dopo il 9/11 rallentano le procedure.

Ma appunto viaggiando un sacco e facendo oggettivamente una marea di cosa riesci a mantenere una qualche stabilità affettiva o magari al momento non è una cosa che rientra nelle tue priorità?
Ovviamente tutta questa energia la rimetto nel mio lavoro, ma è ovvio che va anche ai miei affetti e al mio compagno. Sono tutti molto comprensivi sul fatto che bisogna lasciarmi spazio.

La notorietà in larga scala ti è arrivata col programma i fantastici 5. Bella o brutta cosa?
E’ stata una bella esperienza, molto, ma con un inizio ed una fine. Non è quel tipo di programma che ti identifica come cuoco, che è ciò che sono. Ti da la notorietà. Punto.

Alfonso Montefusco, pane, amore e cucina. L’intervista.

Avete mantenuto dei rapporti tra voi oppure vi siete persi?

Ci siamo persi

Progetti futuri oltre a cucinare e cucinare?
Solo cucinare e cucinare, sposarmi forse.

Grazie e buon lavoro.

Antonio P.

Red

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