Amici, complici, amanti ? Una storia tra un ragazzo gay ed uno etero

Salve, vi racconto la mia storia… Dal ’93 sono perdutamente innamorato del mio migliore amico, ci siamo conosciuti in prima liceo e da li siamo inseparabili, lui etero, io probabilmente gay, anche se l’unico uomo per cui abbia mai provato attrazione è lui.


Fin da ragazzi 14 15 anni eravamo molto complici a livello sessuale, direi un atteggiamento Bi-curios, si passavamo i pomeriggi di studi a guardare i filmini lascivo e con la scusa ci toccavamo, entrambi, prima come toccatine per scherzo, poi come veri e propri massaggi alle parti intime, diciamo un petting fanciullesco molto soft… Cioè era forte, ma tutto succedeva come un giochino senza conseguenze eravamo due amici che facevano li stupidi!!! questo è andato avanti fino a 19 anni circa, quando io, ormai pazzo di lui, dovetti affrontare la straziante realtà del suo primo fidanzamento con una nostra compagna di scuola… da quel momento lui è rimasto il mio migliore amico siamo inseparabili, delle nostre avventure giovanili non abbiamo mai parlato, io soffrò in silenzio e lui vive in una pacifica omertà, sicuramente conosce i miei sentimenti e forse in parte li ricambia ma velati dietro un’atteggiamento da compagnone.

Il fatto è che non ci siamo quasi mai più spinti in situazioni così calde, quando siamo soli e guardiamo un film o giochiamo alla play mi è concesso di accarezzarlo o fargli qualche massaggino alla schiena, spesso gli tengo le mani sulle cosce o mani nelle mani se non proprio accoccolati insieme sul divano…siamo entrambi capaci di darci molto affetto e siamo felici di passare un pò di tempo da soli insieme.

Prima ho detto “quasi” ,perché in realtà degli episodi più estremi ci sono stati e spero ci saranno… cioè vi spiego, lui è praticamente sempre stato fidanzato negli ultimi 10 anni, ha cambiato diverse compagne ( mi piace pensare che l’unica costante nella sua vita sia io) e quando questo accade o vi è un periodo di crisi con le sue tipe, lui accetta ancor di più le mie attenzioni, anzi le cerca, è capitato più volte che nel cuore della notte mi abbia chiamato per venire a dormire con me, non abbiamo dormito, mentre facciamo finta di dormire, lui mi si avvicina fino ad appoggiarsi, facendomi chiaramente sentire le sue intenzioni (vista la sua grande eccitazione), io a quel punto non resisto e lo accontento, non vengo ricambiato, ma questo mi soddisfa lo stesso. l’indomani tutto resta uguale non parliamo mai di quello che succede, lui resta un etero convinto ed io resto in questo limbo che è l’attesa!

Questa è la mia storia con un eterosessuale che sicuramente etero al 100% non è, ma di sicuro non è gay, che dire, è una situazione che fà soffrire un gay che non potrà mai sentirsi del tutto appagato da questa relazione, però mi chiedo: se il mio etero cambiasse e diventasse come me? se fossi finalmente del tutto appagato? quanto durerebbe? avrebbe lo stesso gusto?

Non sò rispondere, certo perderei questo senso di frutto proibito, questo essere sempre sul filo, questo essere come due magneti tenuti a pochi millimetri l’uno dall’altro, forse io Amo il mio etero proprio perché è così e non lo vorrei in altro modo…

Ciao a tutti!
Lauro

Red

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