Circoncisione, Hiv e malattie trasmissibili. Troppo invasiva, dicono gli urologi

La circoncisione  negli uomini, fin da piccoli, può prevenire le malattie trasmissibili attraverso rapporti intimi. Secondo un recente studio, sottoponendo alla circoncisione i bambini appena nati, si potrebbero debellare i tassi di contagio delle malattie sessualmente trasmissibili ma anche delle infezioni delle vie urinarie e del tumore dell’organo genitale maschile.

Questa la tesi di alcuni scienziati statunitensi. Tesi che per alcuni, però, non è condivisibile. Le  associazioni contrarie alla circoncisione la definiscono  una pratica illecita perché effettuata senza il consenso del bambino.

Nel nostro Paese si ricorre alla circoncisione solamente dietro specifiche indicazioni del medico, legate soprattutto a problemi di fimosi. I medici italiani, comunque vedono nella circoncisione solo una soluzione a problemi, appunto, fisici nell’uomo e non come strumento preventivo. Secondo gli urologi, infatti, “le condizioni igieniche in cui viviamo ci permettono di assumere altre precauzioni, meno invasive, per ridurre il rischio di contagio delle infezioni citate”.

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Il dibattito comunque continua. Ma cos’è la circoncisione ? La circoncisione maschile (dal latino circumcidere, che significa “tagliare intorno”) è la rimozione chirurgica del prepuzio dal pene umano. In una procedura tipica, il prepuzio viene aperto e poi separato dal glande dopo l’ispezione. Lo strumento per la circoncisione (se utilizzato) viene posizionato, e in seguito il prepuzio viene rimosso. Una anestesia locale iniettata può essere utilizzata per alleviare il dolore e lo stress fisiologico. Si tratta di una opzione per il trattamento della fimosi patologica, della balanopostite refrattaria e per le infezioni croniche delle vie urinarie.

foto | newnotizie.it

Red

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