Giorgio Faletti nel ricordo della moglie: “L’ho salvato 12 anni fa da un ictus”

La moglie di Giorgio Faletti, Roberta Bellesini, lo ricorda in una intervista a un mese dalla sua morte e racconta di quando nel 2002, fu colpito da un ictus e lei riuscì a salvarlo. “Già 12 anni fa venne colpito da un ictus, allora sono riuscita a salvarlo”.

Racconta: “nel 2002, l’ha ritrovato disteso in camera per via di un ictus: “Era il giorno in cui avrebbe dovuto fare la sua prima presentazione di ‘Io uccido’ alla Mondadori di via Marghera. Per fortuna ebbi la lucidità di descrivere bene i sintomi al pronto soccorso. Poco dopo, però, dovetti prendere la decisione più difficile della mia vita. C’era un farmaco che poteva sbloccare la situazione, ma in Italia era ancora in via sperimentale. E, non sapendo bene da quanto tempo Giorgio era in coma, avrebbe potuto essere letale. Più il tempo passava, più aumentava il rischio. Il medico mi lasciò dieci minuti per decidere, e io rischiai. Ho sempre pensato che per avere risultati si debbano correre rischi”.

Ma contro il cancro Roberta non ha potuto fare nulla : “Ci hanno consigliato un medico di Los Angeles che lavorava con le eccellenze di tutto il mondo. Ma la nostra decisione di curarci in America era dettata soprattutto dalla necessità di avere un po’ di privacy. La situazione è precipitata nell’ultimo mese. Ha iniziato a non sentirsi più bene… faticava a camminare… a parlare… hanno fatto diversi esami prima di capire che aveva metastasi al cervello. Era il 20 giugno”.

Roberta ricorda che Giorgio ripeteva: “Comunque vadano le cose, io ho avuto una vita che altri avrebbero bisogno di tre per provare le stesse emozioni. E se penso che sarei dovuto morire nel 2002 e in questi 12 anni ho fatto le cose a cui tenevo di più, devo ritenermi l’uomo più fortunato del mondo”.

Al suo funerale più di 5.000 persone per dargli l’ultimo saluto.

via tgcom24.it

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