Damiano Tommasi: “Calciatori gay non fate coming out”

Il segretario dell’Aic, il sindacato calciatori, intervistato da Klaus Davi, dice la sua sui possibili coming out dei calciatori omosessuali.

«Ho detto che sconsiglio l’outing ai giocatori eventualmente omosessuali, certo. Potrebbe creare imbarazzi perché la convivenza professionale fra calciatori è diversa da quella fra giornalisti, impiegati o qualsiasi altro mestiere. Non ho mai conosciuto calciatori gay o magari sì, ma senza saperlo. In una squadra di calcio si condivide un’intimità, non so in quali altri mestieri si faccia la doccia tutti assieme. Non considero il mio un messaggio omertoso, ma semplicemente opportuno. Io poi non vedo la necessità di sbandierare le proprie preferenze sessuali, politiche o religiose, trovo più giusta la sobrietà. Un outing potrebbe rivelarsi un boomerang, si verrebbe ridotti a una macchietta. Temo i media più dei tifosi perché se il problema fosse la volgarità delle curve, nelle categorie senza pubblico avremmo già avuto numerosi outing. Che invece non ci sono»

Tralasciando l’ignoranza di Damiano Tommasi, che non distingue fra coming out e outing, penso che il discorso riguardi principalmente il percorso di un individuo. Non è necessario, come dice Tommasi “sbandierare le proprie preferenze sessuali, politiche o religiose” per giocare a calcio. Il calcio è un’altra cosa. Nella propria vita privata, invece, ognuno può fare quel che vuole, valutando l’apertura mentale dell’ambiente che lo circonda e il proprio coraggio.

Foto|Google

Lo zio Nico

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