Tremolio agli occhi dopo il lavoro: cause e rimedi

Può capitare a tutti di avvertire il cosiddetto “occhio che balla”, soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro. Solitamente non si tratta di una problematica che nasconde patologie importanti a carico dell’occhio. È però sempre importante controllare la vista e la salute dei nostri occhi, per evitare che piccoli disturbi si trasformino in serie problematiche.

Quando fare il controllo della vista
In linea generale chiunque dovrebbe sottoporsi al controllo della vista, almeno ogni 2-3 anni. Quando poi sono presenti patologie note, allora tale controllo andrà effettuato più spesso, secondo le specifiche indicazioni dell’oculista, o del medico di famiglia. La situazione è diversa anche dopo una certa età, a partire dai 40 anni infatti sono vari i disturbi visivi che possono cominciare a farsi sentire; dai 40 ai 65 anni è quindi importante intensificare le visite per il controllo della vista, soprattutto poi superata quest’ultima età. Per tutti coloro che si avviano verso l’età della pensione un controllo della vista annuale è più che lecito. Per comodità si può anche prenotare un controllo della vista direttamente sul sito Grandivision, scegliendo uno dei professionisti che operano nella zona in cui si vive.

Occhio che balla e stress
Come dicevamo prima, l’occhio che balla, un fastidioso tremolio della palpebra, può essere correlato semplicemente alla più generale stanchezza, o anche allo stress del lavoro. Una costante situazione di allarme, provocata dalle insistenti richieste del superiore al lavoro, dei sottoposti o anche dei clienti, può portare infatti a una serie di fastidiose problematiche, tra cui il classico occhio che balla. Un altro motivo può essere la cosiddetta secchezza oculare: la palpebra trema costantemente nel tentativo di umettare al meglio l’occhio, cosa che non riesce a fare in assenza della corretta quantità di lacrime. Questo accade spesso a tutti coloro che trascorrono molte ore di fronte allo schermo di un PC, e oggi sono tantissimi. Ulteriori cause possono poi essere di vario genere, dall’utilizzo di specifici farmaci fino alla più classica stanchezza, per arrivare poi a vere e proprie patologie.

Quando nasconde una patologia
Stiamo parlando di una minima quantità di casi, nei quali l’occhio che balla è il campanello d’allarme per patologie gravi, o addirittura gravissime. Stiamo parlando di glaucoma, uveite, problemi alla cornea, o anche di morbo di Parkinson, distonia o addirittura sclerosi multipla. Ovviamente in questi casi il tremolio della palpebra sarà associato anche ad un lungo elenco di altri sintomi, decisamente molto più debilitanti. Conviene comunque farsi sempre controllare da un professionista, per avere la certezza che sia solo la stanchezza o la secchezza oculare a causare il fastidioso tremolio.

Le cure
Solitamente l’oculista, o anche l’ottico, è tranquillamente in grado di diagnosticare la causa del tremolio all’occhio. La cura è direttamente correlata alla causa del disturbo: se si ritiene di dormire poco o di consumare troppo caffè, o se si utilizzano alcuni farmaci, l’occhio che balla si cura limitando i propri comportamenti scorretti o cercando un farmaco senza questo effetto collaterale. Se è la secchezza oculare a provocare il disturbo, allora è possibile risolvere il problema utilizzando le lacrime artificiali. Da ricordare anche che l’utilizzo di lenti in grado di filtrare la luce blu-viola può essere un toccasana.

Maximo

Maximo è lo storico autore di Tuttouomini.it Si occupa principalmente di news di gossip e celebrity

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