Carlo Giovanardi vaneggia su Lucio Dalla e Marco Alemanno
Giovanardi si insinua nella questione del mancato testamento di Dalla per Alemanno… Dovrebbe interessarsi, invece, alla politica, ma visto che non la sa fare, potrebbe anche darsi all’ippica.
La recente scomparsa del cantante Lucio Dalla è stato un colpo troppo forte per tutti. Un vuoto incolmabile che nessuno potrà mai riempire. Sulla questione testamentaria, però, mette bocca il senatore del Pdl, Carlo Giovanardi, il quale, riflette sulle problematiche inerenti al mancato testamento di Dalla per il suo compagno Marco Alemanno.
Secondo Giovanardi, che è stato ospite alla trasmissione KlausCondicio, Dalla non gli avrebbe lasciato niente intenzionalmente: “Il problema è quello di non voler accedere agli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per risolvere questi problemi; penso che Lucio Dalla, che tra le altre cose i soldi li aveva, se non ha fatto il testamento in favore di quella persona, non lo voleva fare. Non voleva lasciargli nulla. Se avesse voluto, avrebbe avuto tutti gli strumenti per farlo”.
Fra l’altro, subito dopo questa dichiarazione, il senatore fa, non inaspettatamente, un chiaro attacco al mondo gay: “Tutti a Bologna hanno detto che Marco Alemanno era al funerale di Lucio Dalla con la sua compagna, con la sua donna. Tutti gli amici più cari di Lucio Dalla hanno detto: voi giornali smettetela di girare il sale. La loro vita privata è affar loro. Alemanno, oltretutto, ha una compagna, quella che al funerale era accanto a lui era la sua fidanzata. Per i funerali di Lucio Dalla, sono stati tirati in ballo a sproposito la Chiesa e i cattolici, perchè Dalla era religioso e cattolico e voleva vivere la sua vita senza che nessuno lo obbligasse a fare cose che non voleva fare. È successa la stessa cosa con Vasco Rossi: i commentatori hanno detto ‘Vasco Rossi ha detto che è costretto a sposarsi perchè in questo Paese le coppie di fatto non sono tutelate, dando colpa ai cattolici e alla Chiesa’.
E sempre in merito al testamento (sembra quasi che la questione gli prema talmente tanto da non lasciarlo in pace, come se l’eredità la volesse lui!!!), Giovanardi apre una sorta di dibattito, nel quale, esprime a chiare lettere che la questione testamentaria, non ha a che vedere con i diritti degli omosessuali: “So che Lucio Dalla non ha mai fatto testamento. Se in vita abbia intestato delle cose, fatto delle donazioni, aiutato, non lo so e neanche mi interessa. Se Alemanno ritiene di avere degli elementi tali da poter rivendicare parte dell’ereditá, fa bene a dirlo, però non è una cosa che riguarda assolutamente il dibattito sui gay e sul matrimonio gay, far entrare per forza il caso Dalla nella vicenda dei matrimoni gay è offensivo per lui, per la sua libertá, per il suo diritto di vivere la sua vita come voleva. Due cose sono certe: uno, Lucio Dalla non ha fatto outing, non ha mai voluto fare coming-out. Due, non ha fatto neanche testamento. Sono due segnali forti assolutamente da rispettare”.
Di lì a poco la critica immediata da parte del presidente di Gaynet, Franco Grillini: “Ormai Giovanardi si è specializzato in omosessualità, potremmo anzi definirlo un omosessuologo, di destra ovviamente e antigay. Non avendo più nulla da dire sul resto della politica, anche perchè è improbabile che Berlusconi lo candidi ancora, il nostro si fa pubblicità solo sparando a zero sulla comunità lgbt. Si inventa persino una fidanzatà per Marco Alemanno. E’ la realtà dei fatti a smentire Giovanardi. Quando un convivente muore non esiste alcuna tutela per il sopravvissuto. Serve quanto prima una buona legge che metta tutti nella condizione di non essere buttati fuori dalla casa del partner con cui si è convissuti”. E questo è quanto!
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Marzio Maladenti