Jared Leto:”Mai più grasso per copione”

L’attore Jared Leto, il BELLISSIMO attore Jared Leto, leader fra l’altro della band 30 Seconds to Mars (i cui videoclip sono sempre un bel vedere… un po’ meno la loro musica che non è sempre un bell’ascoltare, almeno a mio parere), ammette in una lunga intervista «Mai più grasso per copione», riferendosi alla pellicola “Chapter 27” dove ha dovuto prendere parecchi chili per interpretare il ruolo dell’assassino di John Lennon.
«Ma avevo un male terribile ai piedi, che m’impediva di camminare a lungo. Ho dovuto usare una sedia a rotelle. Credo che il mio corpo fosse sotto shock per il troppo peso accumulato». Questo il motivo per cui Jared ha deciso che mai e mai più ingrasserà ancora per una pellicola… e quindi per lavoro.

Io ho seguito appassionatamente le fasi del suo ingrassamento e rinciccionimento, c’è da dirlo. Soprattutto perché giudico Leto uno dei migliori attori underground che ci siano sulla piazza americana e sono rimasto sconvolto nel vedere che quel bel culetto che aveva, tondo e sferico come pochi visti – anche dal vivo in vita mia – si stava sformando in due panettoni afflosciati e senza canditi. Peggio il viso!!! Una mostruosità, infatti ricordo che lo scambiai immediatamente per il figlio americano di Calderoli… ma forse con più intelligenza.

Quindi capisco perfettamente l’esigenza di non voler mai più ripetere un’esperienza del genere. Insomma, sei quel figo di Jared leto, scendi dal letto, ti guardi allo specchio e sei un ciccione come Giuliano Ferrara. Ti scende al massimo una depressione ogni due minuti. Ma allo stesso tempo, mi lascia l’amaro in bocca. Mi piace molto quando un attore muta fisicamente per interpretare un personaggio, quando crede che la trasformazione sia indispensabile. Ho in mente l’esempio della modella Charlize Theron che si imbruttì in una maniera spaventosa per “Monster”, sacrificando tutta la sua bellezza e ricevendo però un Oscar come ricompensa.

Ne valse la pena? Sicuramente sì. Ma non si gioca con la salute, questo è certo.
A tal proposito, mi è venuta anche in mente una dichiarazione che Marcello Mastroianni fece proprio contro il metodo dell’Actor’s Studio, quando cioè l’attore è il personaggio. Il divo italiano, affermava infatti che un attore è principalmente una maschera e quindi finzione, e rideva in faccia a colleghi come Robert De Niro che per essere il famoso pugile di “Toro Scatenato” prese e perse chili su chili. Io sono per una vita di mezzo, ma ci godrei parecchio nel vedere una Keira Knigthley obesa, un Riccardo Scamarcio privato della sua folta chioma nera o un Raoul Bova senza muscoli da ex nuotatore. Però non so se più o meno del vederli rigogliosi…

Red

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