“Star Academy” – Semifinale sonnolenta con 5 eliminati

Penultima puntata di “Star Academy”. Dove ci sono più discussioni che canzoni.

Eliminato il bellissimo Mattia (troppo presuntuoso), assieme a Chantal, Sciascia, Mario e Fabio. Non è servita la presenza di Luca Carboni. L’impressione è quella di un programma che viene fatto perchè va fatto… e va finito in fretta soprattuto. Si avverte fin dal principio, questa sensazione. E spiace, spiace per i cantanti in gara che avrebbero potuto dare di più, spiace per Ornella Vanoni che ha molto da dare ai giovani e non ha peli sulla lingua per dirlo, spiace meno per Facchinetti.


COSE CHE NON MI SONO PIACIUTE:

1) i cantanti… non trovo voci particolarmente imprimibili nella memoria e nemmeno da indurmi ad ascoltarli
2) il fatto che non si capisca che non tutte le canzoni si adattano ai cantanti, ma che non prendano nemmeno in considerazione il fatto di di poter cambiare la base dei brani… così come fanno in America
3) il buonismo dei giudici
4) come storpiano le canzoni che mi piacciono
5) lo stile canzoni da karaoke delle performances
6) i vestiti di Mietta. Perchè si deve vestire come un tappeto persiano?!?

COSE CHE MI SONO PIACIUTE:
1) l’acconciatura di Syria e i suoi abiti
2) la carica che Ornella Vanoni dà ai cantanti
3) Luca Carboni… lo trovo un cantautore mostruoso

ERRORI CHE RISCONTRO NEL PROGRAMMA:
1) Il presentatore. Troppo imbolsito, poco grintoso, poco spigliato, troppo drammatico. Appesantisce enormemente il format. Non ha quello sprint che invece necessita un format televisivo come quello del talent show, dove tutto deve essere veloce e dinamico. Facchinetti è uno che va bene per i programmi celebrativi, di gala, alla Fabrizio Frizzi, ma non per questo.
2) La durata del progreamma. Bisogna ridurlo. Dalle 21 a mezzanotte. E’ troppo lungo.
3) Il giorno della messa in onda. Con una concorrenza spietata da parte di Italia 1 e della stessa Rai, perchè non trovare la collocazione giusta per un programma che comunque poteva ottenere dei grandissimi risultati?
4) Le canzoni e i cantanti. Quando le canzoni non si accostano ai cantanti, allora modificate le canzoni stesse con un cambio di genere musicale. Perchè non fare una versione soul di “Viva la Vida” dei Coldplay quando si ha a disposizione una voce nera come quella di Chantal? Perchè non affidare a ogni cantante un suo genere e lì farlo crescere invece di schiaffarli addosso canzoni che con loro ci appiccicano poco?

Foto|Google

Lo zio Nico

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