Usain Bolt – La storia dell’uomo più veloce del mondo che rivedremo alle Olimpiadi

Usain St. Leo Bolt, atleta giamaicano, specialista nella velocità, nato a Trelawny il 21 agosto 1986, sarà alle prossime Olimpiadi.

Attuale campione mondiale sulla distanza dei 200 metri piani e della staffetta 4×100 metri, discipline di cui detiene, insieme ai 100 metri piani, anche i primati mondiali, stabiliti ai Mondiali di Daegu 2011 (4×100 m) e durante i Mondiali di Berlino 2009 (100 m e 200 m). Di tutte e tre le specialità è anche campione olimpico. Detentore del del primato mondiale dei 200 metri piani categoria allievi e juniores, rispettivamente con 20″13 e 19″93, soprannominato Lightning Bolt (fulmine).

Il suo grande talento atletico è ben visibile fin dai primi anni, quando pratica diversi sport, soprattutto il cricket, infatti dopo essere entrato nella William Knibb Memorial High School, l’allenatore di cricket nota le sue grandi doti velocistiche e decide di farlo partecipare a gare di atletica leggera. Bolt vince la sua prima medaglia giungendo 2º sui 200 metri nel campionato scolastico, con un tempo di 22″04, e nella sua prima competizione a livello continentale, i CARIFTA Games dello stesso anno, ottiene due medaglie d’argento sui 200, con 21″81, e sui 400 metri piani, con 48″28. Nel 2002, continua a migliorare i propri primati su 200 e 400 m, portandoli rispettivamente a 20″61 e 47″12 nel corso dei Campionati juniores di atletica leggera dell’America centrale e dei Caraibi che lo vedono medaglia d’oro su entrambe le distanze. A partire dal 2004, si proclama come uno dei più talentuosi velocisti di sempre. L’11 aprile dello stesso anno stabilisce il nuovo primato mondiale juniores dei 200 m con il tempo di 19″93, diventando il primo velocista juniores di sempre a correre la distanza in meno di 20 secondi. Si conferma tra i migliori velocisti del momento, chiudendo la stagione con un 3º posto (in 20″10) alle IAAF World Athletics Final di Stoccarda e con un 2º posto (in 19″96) in Coppa del Mondo ad Atene.

Il 3 maggio 2008 realizza la seconda miglior prestazione di ogni tempo sui 100 metri piani: nel corso del meeting Jamaica International a Kingston, Bolt ferma il cronometro sul tempo di 9″76, a soli due centesimi dal primato mondiale del connazionale Asafa Powell, stabilito l’anno precedente a Rieti. Alla luce dei notevoli riscontri cronometrici su 100 e 200 metri, Bolt si presenta da favorito per i Giochi olimpici di Pechino. Il 16 agosto, nella finale dei 100 metri piani, stabilisce il nuovo primato mondiale con un riscontro cronometrico di 9″69, e il 20 agosto, domina anche la finale dei 200 metri piani stabilendo il nuovo primato mondiale con 19″30 con vento contrario di quasi un metro al secondo. Bolt inizia la stagione 2009 correndo i 400 metri in un paio di gare e facendo segnare il tempo di 45″54 a Kingston.

Nel mese di aprile viene coinvolto in un incidente d’auto, che gli procura un piccolo infortunio alla gamba da cui tuttavia recupera velocemente. Il 16 agosto vince la finale dei 100 metri piani dei Mondiali di Berlino con il tempo di 9″58, nuovo primato del mondo, superando i 41 km/h di velocità media nei secondi 50 metri e toccando un picco di velocità massima di oltre 44 km/h. Dopo due prestazioni deludenti a gennaio, Bolt si presenta in grandi condizioni per il 2012; il 14 aprile corre la sua prima gara in staffetta, con la 4×100 composta da Mario Forsythe, Yohan Blake e Kimmari Poach, vincendo in 37″82 davanti al team del MVP Track & Field Club, che con Dwain Chambers, Michael Frater, Nesta Carter e Asafa Powell (che sfida Bolt in ultima frazione) chiude in 38″27. Il 6 maggio corre la sua prima gara individuale, in cui, dopo due false partenze ferma il cronometro a 9″82, davanti ai connazionali Michael Frater (10″00) e Lerone Clarke (10″03), migliorando il precedente primato stagionale di Yohan Blake di 8 centesimi; il tempo, nonostante l’aiuto di una buona dose di vento a favore (1,8 m/s) è un risultato più che soddisfacente per un inizio di stagione. In vista del Golden Spike di Ostrava si pone come obiettivo un tempo sotto i 9″80; tuttavia in questa occasione Bolt non brilla particolarmente.

Foto|Google

Mila

Change privacy settings