Stefano Bettarini: “Nella giustizia sportiva ti condanna il sospetto”

Stefano Bettarini a Verissimo:“Nel 2004, pubblicamente la mia ex moglie Simona Ventura prese le mie difese. Però, da lì a poco, ci fu il divorzio e non escludo che questa faccenda abbia giocato la sua parte”.

“Nella giustizia sportiva ti condanna il sospetto, mentre in quella ordinaria devi dimostrare il fatto”.
Queste le parole di Stefano Bettarini, completamente assolto dalle accuse che lo avevo coinvolto nello scandalo del calcioscommesse, in un’intervista a Verissimo.
A Silvia Toffanin racconta: “Ora ci rido sopra, ma questa storia mi ha fatto male. Ho passato otto, nove anni subendo processi e mi hanno spiattellato in prima pagina sui giornali come un mostro. Poi – prosegue l’ex calciatore – quando sono stato assolto ho avuto al massimo un trafiletto sui giornali. Ho lasciato il calcio a 33 anni, ancora in perfetta forma fisica, perché ero nauseato”.

Sul fatto che questo scandalo abbia più o meno influito sulla sua carriera calcistica, Bettarini, risponde: “Sì penso che l’abbia bloccata. Nel 2004 giocavo nella Sampdoria e mi mancava ancora un anno di contratto. Dal mondo del calcio mi sarei aspettato un po’ più di rispetto e gratitudine per ciò che avevo fatto. La procura stava soltanto indagando”.
A Silvia Toffanin che gli chiede se Simona Ventura, a quei tempi ancora sua moglie, gli sia stata vicina, Stefano Bettarini confida: “Nel 2004, pubblicamente prese le mie difese. Poi, però, da lì a poco, ci fu il divorzio e non escludo che questa faccenda abbia giocato la sua parte”.
Persi molti amici, con una vita tutta da ricostruire, oggi Stefano Bettarini vive in Versilia ed ha una nuova compagna, con la quale ha grandi progetti. Racconta: “Ilenia mi ha dato equilibrio e tanta felicità. Una volta che lei avrà ottenuto il divorzio mi piacerebbe riprovare l’emozione del matrimonio in un’età diversa, ma sarà una cerimonia semplicissima”.

Red

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