Per Vittorio Feltri i gay sono froci e ricchioni Luxuria messa a tacere

Per Vittorio Feltri i gay sono froci e ricchioni Luxuria messa a tacere. Non è la prima volta, e purtroppo non sarà neanche l’ultima, che Vittorio Feltri, direttore di Libero, si esprime sui gay. L’ultima delle sue uscite paradossali c’è stata a Live Non è la D’Urso del 18 novembre:”Io non parlo inglese. I gay io li chiamo usando il linguaggio comune italiano, quindi froci“.

Per Vittorio Feltri i gay sono froci e ricchioni Luxuria messa a tacere

A niente sono servite le parole e le spiegazioni della “sferata” Luxuria che ha tentato in tutti i modi di far capire a Feltri che quei termini sono tutt’altro che di uso comune e che spesso, chi viene appellato così, finisce anche per suicidarsi. Niente da fare, Feltri è andato dritto per la sua strada. Luxuria non è riuscita, nemmeno gridando, a far cambiare idea al giornalista che, alla fine, si è pure innervosito davanti alle insistenze di Vladirmir.

Luxuria messa all’angolo anche da Sgarbi

Sgarbi ha ricordato i tempi in cui ha conosciuto Luxuria. “Stavi battendo per strada, ti ricordi?”.

Luxuria si è subito agitata.“Stai mentendo! Io stavo camminando normalmente e tu ti sei avvicinato con la macchina. Con te c’era anche la Casalegno. Sono salita e ci ha portato a fare un giro di Roma davvero bellissimo”, ha dichiarato Vladimir.

Ma Sgarbi non ha sentito ragioni:“Non è così e poi vuoi negare di esserti prostituita? Lo hai dichiarato tu al Corriere della sera…Io ti stimo ma tu non puoi rinnegare il tuo passato”, ha continuato imperterrito Sgarbi.

Luxuria si è subito scaldata. “Una persona come me deve avere il diritto di camminare per strada e non essere scambiata per una prostituta! Io non ti ho mai conosciuto sulla strada mentre facevo la lucciola. […] In quell’intervista di cui parli ho parlato di un mio periodo complicato, ma è un’altra storia“.

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