Povia: «La canzone sui gay mi farà perdere fans»

Continuiamo a parlare del caso Povia… Tanto per iniziare bene il 2009 (…). Il cantante ha rilasciato altre dichiarazioni su “Luca era gay”.

Una cosa è certa: è l’unica canzone italiana a essere diventata famosa senza essere mai stata ascoltata! E, ovviamente, complimenti a Bonolis per il lancio pubblicitario del suo Sanremo! Secondo noi, si è già assicurato una buona fetta di telespettatori curiosi!

Ma veniamo al sodo, il cantante continua a rilasciare importanti e ulteriori dichiarazioni sul brano che porterà a Sanremo, andando all’attacco di personaggi come l’Onorevole Grillini e i rappresentati dell’Arcigay che a loro volta attaccano lui, in una giostra di scontri mediatici che solo i politici del nostro paese sanno reggere così bene senza vomitare (infatti, nella maggior parte dei casi siamo noi che diamo di stomaco nel vederli!).

paolo bonolis povia mano nella mano

«Un tempo c’era evidentemente meno attenzione o più tolleranza. Rileggetevi il testo di una delle prime canzoni dei Pooh: “Pierre”. E passaggi come “penso a te, nei tempi della scuola con noi, sottile, pallido, un po’ perso, tu già da noi così diverso, triste… penso a te, ricordo si rideva tra noi di quel tuo sguardo da bambina, di quella tua dolcezza strana, triste…”. Sono convinto che se allora ci fosse stato l’onorevole Grillini sarebbe insorto contro un brano che identificava la fisionomica e negli atteggiamenti la diversità del protagonista», poi continua a ruota libera: «Evidentemente, oggi, quando si parla di gay, a qualcuno è come se gli toccassi un nervo scoperto. […] Io non generalizzo. Racconto la storia vera di un ragazzo che da gay passa a eterosessuale. Poi, senza conoscere la canzone è esplosa la polemica. Ringrazio. Ma mi aspetto che il pubblico apprezzi e colga l’impegno nell’affrontare tematiche che in genere vengono evitate».

Di fronte a una lettera aperta di un giovane omosessuale su un blog scrive: «Se tu da gay non eri felice non vuol dire che non lo siano gli altri. Con la tua canzone cosa vuoi dimostrare? Che l’omosessualità è una malattia? Una perversione? Sai quanta gente si sentirà incoraggiata a esprimere odio nei confronti dei gay? A questo ci pensi? Se ti servono soldi facciamo una colletta… ma non giocare con la vita delle persone», Povia replica il fatto di raccontare la storia di uno di loro, ma non quella di tutti: «Non prendiamoci in giro, non sarò io o una canzone a istigare manie suicide, omicide o odio. Con questo polverone dimostrate che predicate la democrazia e la libertà di pensiero, ma non appena si tocca l’argomento gay vi incazzate e minacciate “attacchi durissimi”. Probabilmente tu con l’Arcigay non c’entri niente e so benissimo che l’Arcigay non è la voce onnipotente di tutti i gay. Non ho bisogno di soldi e non lo faccio per la pubblicità, non essere superficiale! Se fai uno più uno, vedrai che perderò un sacco di fans, come mi sta già capitando, ma questo l’avevo preventivato. Io vado in fondo perché credo nelle mie idee e le porto avanti».

Sul fatto che la sua canzone non farà né caldo, né freddo abbiamo un pò di riserve. Un cantautore molto più affermato di lui (Edoardo Bennato) già da tempo ha affermato che “Non sono solo canzonette”! Invece, sul fatto che si esprima la propria libertà di pensiero, non ci sono dubbi! Siamo d’accordo con il cantante. Ma una cosa è esprimere il proprio pensiero e la propria libertà nel rispetto del prossimo e un’altra è esprimere il proprio pensiero e la propria libertà ferendo la sensibilità del prossimo, ma ancora di più andando a ledere quelli che sono i confini del suo rispetto in quanto individuo. Insomma, se avesse scritto una canzone che aveva per tematica gli indesiderati immigrati rumeni che, perché considerati delinquenti, dovevano tornarsene a casa, si sarebbe stata accesa la polemica, giusto?

povia contento

Posto questo, nessuno ha ancora ascoltato la canzone, quindi non si può veramente sapere in che modo Povia abbia trattato l’argomento a orologeria! Ma lui dimostra che aveva già messo in conto persino le critiche: «Credo che ci sia una intolleranza sul fatto che il tema venga comunque rappresentato, non importa come. Basti pensare alle polemiche che hanno accompagnato lo scorso anno “Il mio amico” di Anna Tatangelo. Racconto una storia vera che è molto bella e portatrice di valori positivi. Almeno secondo la mia morale, la mia verità. Non faccio prediche. Dall’altra il destino dei cantautori è quello di essere strumentalizzati o fraintesi. Mi hanno fatto passare per ciellino solo perché ho partecipato al “Family Day”, quando in realtà sono sposato solo civilmente e non ho nemmeno battezzato le mie figlie».

Beh… Francamente, dopo la vittoria di Vladimir Luxuria all’Isola dei Famosi quasi a fine anno, la comunità omosessuale non si aspettava di certo un “colpo alla botte” tanto per riequilibrare il contenitore televisivo dalle “buone impressioni” sugli omosessuali. Per una volta che i gay facevano una bella figura, insomma, ecco qualcuno che ricomincia a segar loro le gambe! Detto questo, speriamo che Povia non legga mai Tuttouomini, altrimenti vedrete che la prossima canzone sarò proprio sugli immigrati rumeni. Già vediamo il titolo: “Questa non è la tua terra, Yano”.

F.S. Frau

Change privacy settings