TORINO – Delitto gay dal movente ancora sconosciuto

Efferato omicidio a Torino, dove un omosessessuale sordomuto uccide a martellate il compagno. Ancora sconosciute le ragioni della lite, poi sfociata nell’omicidio. Si ipotizzano ragioni economiche o passionali.

Fra Michelangelo Nicotra, di 42 anni, e il suo compagno sordomuto Ettore Brachetto, anche lui 42enne, tutto sembra andare come sempre fra odio e amore, ma poi una furiosa discussione nel loro appartamento torinese in Via Garibaldi, intorno alle 22, ha superato i limiti della ragione ed è sfociata in un delitto tremendo.

A dare l’allarme una bambina, figlia dei vicini di casa della coppia, che spaventata dalle urla provenienti dall’appartamento accanto (“Aiuto mi sta ammazzando“) ha chiamato i suoi genitori i quali hanno provveduto a telefonare immediatamente le forze dell’ordine. Sfortunatamente, quando i Carabinieri della Compagnia San Carlo hanno fatto irruzione nell’appartamento sfondando la porta si sono trovati di fronte al Brachetto che continuava a infierire con un martello sull’ormai cadavere del compagno, con il cranio sfondato. Dai primi accertamenti compiuti, pare che l’assassino abbia seguito Michelangelo Nicotra per tutta la casa e, dopo averlo acciuffatto, lo abbia selvaggiamente picchiato a mani nude. Ma ancora accecato dall’ira, ha preso la sua testa sbattendola a più riprese contro lo spigolo di un mobile e poi lo avrebbe percosso a morte con il martello.

Sempre secondo gli inquirenti, è emersa la vera realtà sentimentale dei due che, da anni, aveva interrotto la loro convivenza in maniera civile, senza quindi smettere di frequentarsi come amici. Il motivo sarebbe stato proprio quello del carattere troppo violento di Brachetto che geloso del fatto che l’ex compagno avesse cominciato a frequentare qualcun’altro, aveva cominciato anche a fargli pressioni perchè gli restiuisse dei soldi che gli aveva prestato.

Foto|Google

Lo zio Nico

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