Sigilli per il Cassero di Bologna dopo il pestaggio di un ragazzo 28enne

Sigilli per il Cassero di Bologna dopo il pestaggio di venerdì notte in cui è rimasto ferito un ragazzo di 28 anni. Apprendiamo da corriere.it che il provvedimento di sospensione è stato deciso dal questore Vincenzo Stingone e la sospensione riguarda tutte le attività del circolo per 10 giorni.

Tra le motivazioni della sospensione il ritardo con cui sono state allertate le Forze dell’ordine.

Sempre da Corriere.it ecco le parole del questore: “È un provvedimento severo, ma non si vuole criminalizzare nessuno. Anche i titolari del locale, con la loro buona fede possono essere inconsapevoli di ciò che si svolge all’interno, però la corretta gestione si riflette sui propri collaboratori. Il titolare può non essere nel locale, ma ha comunque la responsabilità“.

Intanto Il cassero ha annunciato un ricorso. E il consiglio del Cassero dichiara: “Il provvedimento è ingiusto perchè ci considera corresponsabili di un fatto violento, anziché vittime”.

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Ecco il comunicato integrale pubblicato sul sito de Il Cassero: ” Bologna, 20 marzo 2014 –  Questa mattina ci è stato notificato dalla questura un provvedimento di sospensione dell’attività ricreativa di 10 gg. Un provvedimento che riteniamo ingiusto perché ci considera corresponsabili di un fatto violento, anziché vittime. Stando alla nostra ricostruzione, venerdì scorso una persona nota alle forze dell’ordine, secondo quanto riportato dai quotidiani arrestata 4 anni fa in flagrante per rapina a mano armata, si è introdotta al Cassero, secondo alcune testimonianze con un tirapugni in tasca, fornendo una tessera non propria, di cui conosceva però perfettamente la scheda anagrafica.
Quest’individuo, verso il quale né la stampa né gli esponenti politici che in questi giorni si sono pronunciati sul caso
hanno mostrato alcun interesse, risulterebbe ancora oggi a piede libero, mentre il Cassero si vede imporre i sigilli.
Va ricordato che il sistema di tesseramento utilizzato al Cassero contiene gran parte delle caratteristiche auspicate dal Questore: Il tesseramento Arcigay infatti, tassativo per l’accesso al circolo, identifica ogni socio e annota in un database tutte le condotte improprie degli stessi, prevedendo sanzioni che vanno dalla sospensione di una settimana, all’esclusione definitiva da tutti i circoli del circuito. Il circolo è stato perciò in grado di fornire alle forze dell’ordine le generalità di tutti gli avventori coinvolti nell’episodio: poche realtà analoghe in tutto il territorio nazionale sarebbe stato in grado di farlo. Tuttavia, nonostante questa rigorosa attenzione, oggi veniamo sanzionati. Non solo: il Cassero viene chiuso, secondo quanto riportato nell’atto, per evitare che nei prossimi dieci giorni quei violenti facciano nuovamente ingresso nel nostro circolo. Ma quei violenti – e il responsabile dell’atto efferato in particolare – girano a quanto sappiamo ancora indisturbati
per la città, grazie all’anonimato che in questa vicenda li protegge. Rigettiamo quindi l’idea che siano i sigilli al Cassero a porre rimedio a un pericolo che in realtà sta esclusivamente nelle persone responsabili del fatto e che perciò può ancora manifestarsi in qualunque luogo della città. In definitiva, prendiamo atto con molto disappunto del provvedimento del Questore e ci ripromettiamo di rivalerci in tutte le sedi legali nei confronti di tutti i soggetti che riteniamo responsabili della vicenda, dal violento in questione a chi gli abbia eventualmente fornito la tessera e le proprie generalità. Nel frattempo stiamo valutando di impugnare il provvedimento. Sin d’ora, però, invitiamo il Questore, alla riapertura, a farci visita: potrà verificare personalmente il valore delle nostre attività e la sproporzione, spesso sconfinata nell’inverosimiglianza, del racconto mediatico costruito sull’intera vicenda.”
Arcigay “Il Cassero” – Il Consiglio direttivo

Red

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