GRANDE FRATELLO – Arriva Kevin Cagnardi un’altra macchietta gay

La puntata del Grande Fratello (andata in onda ieri notte) è stata caratterizzata da una serie innumerevole di ingressi, ben sei.

Fra questi, colpisce la mia attenzione, e non nel senso positivo del termine, Kevin Cagnardi. Un tizio che Giobbe Covatta non esisterebbe a definire con la sua comicità fatta di paragoni strani “talmente effeminato che Maria Giovanna Elmi, al suo confronto, sembra uno scaricatore di porto”. Ma è mai possibile che al GF mostrino sempre e soltanto un certo tipo di stereotipo gay che non rispecchia assolutamente la nostra comunità? Quando si accorgeranno che l’omosessuale vero non è una checca isterica che deve necessariamente ostentare la propria omosessualità per farsi “figo” agli occhi di chi lo guarda? Beh, questa è la tv commerciale di Berlusconi. Ormai, a cose di questo tipo, ci siamo abituati (vedi Cristiano Malgioglio, Maicol Berti). Essere rappresentati da omosessuali appariscenti e striduli, e lo sottolineo venti volte, non fanno altro che intensificare, ancor di più, un’immagine gay distorta che si distanzia, e di molto anche, dalla realtà.

Premettiamo il fatto che non siamo come dire “automofobi” come qualcuno ha erratamente scritto in qualche sito. Il discorso che abbiamo fatto è leggermente diverso da quello che molti hanno letto. Noi parliamo dello stereotipo dell’omosessuale che la televisione commerciale (aka berlusconiana) ha dato nella tv italiana (vedi Malgioglio, vedi Signorini, vedi Platinette). A chi ha scritto su di noi, rispondiamo di essere lungimiranti per una volta, di evitare facili generalismi, di guardare nelle sfumature di chi spende fior di parole per spiegare, passaggio per passaggio, ragionamento dopo ragionamento, che il proporre solo e unicamente questi stereotipi non giova alla nostra immagine. Come diciamo e sosteniamo sempre è come se in un reality show statunitense proponesse il personaggio di un uomo di colore che parla come Mamie di “Via col Vento” e che chiama tutti i bianchi BADRONE! O che si proponga l’immagine di un ragazzo di colore tutto rap e rapine, gangsta e altre cose del genere. Non tutti gli uomini di colore sono 2pac! Così come non tutti gli omosessuali sono Maicol Berti o Cristiano Malgioglio… o Kevin Cagnardi. Peccato che la televisione italiana (soprattutto quella commerciale) proponga da vent’anni solo e unicamente lo stesso personaggio. In quella americana, stranamente, invece si propone il personaggio di Jack (l’omosessuale assolutamente effeminato e stridulo), ma anche quello di Will Truman (l’omosessuale che vive la propria sessualità così come farebbe qualsiasi uomo). L’uno e l’altro.

E non per essere pignoli… ma studiare storia vi aiuterebbe a capire che sotto il Nazismo, in Germania, si propinavano ai tedeschi, nelle pellicole di propaganda antisemita, le immagini di ebrei usurai e negromanti, cattivi e approfittatori, proprio per incultare nella mente del tedesco medio l’idea che l’essere ebreo era sbagliato. Credete che la meccanica della televisiva italiana ultimamente sia diversa?

Foto|TvBlog

Marzio maladenti

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