Abitudini digitali a confronto tra uomini e donne
I dati mostrano che non è solo una questione di tempo speso online, ma di come uomini e donne usano dispositivi e piattaforme per attività spesso molto diverse: dall’informazione alla salute, dallo sport alle community visuali.
Quasi tre giorni al mese trascorsi sul web per persona: è questo il dato che emerge dall’indagine Audiweb di gennaio 2023 (68 ore e 38 minuti). Ma guardando più a fondo, emerge che il “chi” usa internet non coincide con il “come” lo usa. Dati italiani e britannici (Audiweb e Ofcom) delineano due universi digitali con comportamenti, priorità e percezioni del rischio differenti. Questo articolo esplora le principali differenze di genere nell’utilizzo di internet, mettendo a confronto dispositivi, attività e piattaforme.
Il tempo e i dispositivi: due chiavi di lettura
I numeri non raccontano una storia univoca. In Italia, secondo Audiweb, nel giorno medio erano online l’84,4% degli uomini e l’80,9% delle donne; le donne però dedicano più tempo alla fruizione mobile (2 ore e 37 minuti contro 2 ore e 17 minuti), mentre gli uomini spendono leggermente più tempo al computer (1 ora e 15 minuti contro 1 ora).
Sul fronte britannico, Ofcom rileva che le donne trascorrono complessivamente più tempo online (4 ore e 36 minuti al giorno in media) rispetto agli uomini (4 ore e 3 minuti), con differenze ancora più marcate nella fascia Gen Z. La scelta del dispositivo indirizza quindi anche il tipo di attività svolta.
Cosa fanno online: attività tipiche per genere
La preferenza per un dispositivo si traduce in utilizzi distinti. Qui elenchiamo le attività più rappresentative, suddivise per genere.
Attività più frequenti tra gli uomini
- Seguire lo sport e le sue declinazioni digitali: seguire le partite e gli approfondimenti, ma anche la gestione del fantacalcio e la verifica delle ultime quote aggiornate dai bookmaker. Queste attività combinano informazione in tempo reale, forum specializzati e piattaforme di gioco/competizione, spesso fruite sia da mobile sia da desktop.
- Uso di strumenti avanzati e tecnologie emergenti: Ofcom segnala una maggiore adozione maschile di tool di intelligenza artificiale generativa (50% degli uomini vs 33% delle donne), con applicazioni che vanno dalla produttività alla creazione di contenuti.
- Informazione e approfondimento specialistico: più tempo su servizi di notizie e piattaforme come Quora, Reddit o LinkedIn, dove la ricerca di dati tecnici, tutorial e dibattiti professionali è prevalente.
Attività più frequenti tra le donne
- Salute e benessere: le donne visitano più frequentemente siti dedicati a salute e lifestyle (NHS, WebMD, applicazioni di fitness e wellbeing), utilizzando il web come fonte di consulenza preventiva e di confronto su skincare, make-up e beauty in generale.
- Social visuali e community: uso intensivo di Instagram, TikTok, Pinterest e Snapchat per ispirazione, relazioni sociali e scoperta di contenuti visivi. Ofcom evidenzia che piattaforme come Pinterest vedono una quota di tempo spesa molto femminile (circa il 79%).
- Shopping, consigli e pratiche quotidiane: ricerca di prodotti, ricette, recensioni e suggerimenti pratici; lo smartphone diventa lo strumento principale per comparare offerte e prendere decisioni d’acquisto.
Social e piattaforme: due mappe parzialmente sovrapposte
Le piattaforme riflettono queste differenze d’uso. Piattaforme orientate alla condivisione visiva e alla scoperta (Instagram, TikTok, Pinterest) tendono a registrare una quota maggiore di attenzione femminile; forum, network professionali e aggregatori di contenuti (Reddit, X, Quora, LinkedIn) attirano più utenti di sesso maschile. YouTube risulta trasversale ma con un maggiore tempo medio speso da uomini su contenuti informativi e di approfondimento.
Percezione del rischio e aspettative sul valore del web
Le differenze non si esauriscono nelle attività: emergono anche nelle percezioni. Le donne sembrano più preoccupate per i rischi online (estremismo, contenuti d’odio, problemi legati all’immagine corporea), e risultano più scettiche sul bilanciamento costi/benefici del web rispetto agli uomini. Allo stesso tempo, le esperienze concrete di danno seguono traiettorie diverse: gli uomini incontrano più spesso contenuti di disinformazione, truffe e pornografia, mentre le donne segnalano più frequentemente molestie, richieste indesiderate e contenuti legati all’immagine del corpo.
Implicazioni pratiche: per aziende, operatori e policy maker
Queste differenze hanno conseguenze operative. Per i brand e chi produce contenuti, significa segmentare non solo per età ma per modalità d’uso: campagne mobile-first che puntano su visual discovery funzioneranno meglio su alcuni target femminili, mentre contenuti lunghi, tutorial e analisi tecniche convergono su audience maschili. Per le piattaforme e i regolatori, i dati impongono politiche di sicurezza differenziate: protezioni mirate contro i rischi percepiti dalle donne e strumenti di contrasto alla disinformazione e alle frodi che colpiscono maggiormente gli uomini.
Uomini e donne usano internet in modo diverso non solo per quantità di tempo, ma per finalità, piattaforme e percezioni. Le abitudini digitali riproducono interessi e preoccupazioni della vita reale: dallo sport alla cura della salute, dalla ricerca professionale alla socialità. Comprendere queste differenze è essenziale per offrire servizi più efficaci, campagne più pertinenti e politiche più adeguate a rendere il web uno spazio utile e sicuro per tutti.

