Elon Musk avverte: la Terza Guerra Mondiale è vicina ed ecco chi sopravviverà
Quando Elon Musk parla, il mondo ascolta. L’imprenditore visionario, fondatore di Tesla, SpaceX e X (ex Twitter), non è nuovo a dichiarazioni forti e previsioni sul futuro dell’umanità. Questa volta, però, le sue parole hanno scatenato un’ondata di preoccupazione: Musk ha parlato della possibilità di una Terza Guerra Mondiale e ha indicato quale territorio potrebbe sopravvivere a una catastrofe globale.
Il messaggio che ha fatto tremare il web
Tutto è partito da un post pubblicato da Musk sulla piattaforma X, dove ha commentato le crescenti tensioni geopolitiche tra grandi potenze. Secondo lui, l’umanità sta correndo un rischio enorme: “Se le ostilità non verranno contenute, potremmo assistere a un conflitto globale senza precedenti”, ha scritto.
Non si tratta di semplice allarmismo: negli ultimi mesi Musk ha espresso più volte preoccupazione per l’escalation di tensioni tra USA, Russia e Cina, sottolineando che la tecnologia militare moderna potrebbe trasformare qualsiasi guerra in una catastrofe planetaria.
Perché Musk teme la Terza Guerra Mondiale
Il motivo principale della sua preoccupazione è legato al progresso delle armi nucleari e dell’intelligenza artificiale. “Non abbiamo mai avuto una combinazione così pericolosa nella storia: armi nucleari estremamente potenti e IA sempre più autonoma”, ha spiegato.
Per Musk, il problema non è solo la distruzione immediata causata da un eventuale conflitto nucleare, ma anche il collasso economico e sociale che ne deriverebbe. Le catene di approvvigionamento globali si fermerebbero, le comunicazioni verrebbero interrotte e miliardi di persone si troverebbero senza risorse.
Chi sopravviverebbe a una catastrofe mondiale?
È qui che arriva la dichiarazione più sorprendente. Musk ha indicato un territorio specifico come il più sicuro in caso di guerra globale: la Nuova Zelanda.
Secondo lui, questo Paese ha diversi vantaggi:
Isolamento geografico: si trova lontano dai principali scenari di guerra e dalle potenze nucleari.
Risorse naturali abbondanti: acqua, energia e terreni fertili per l’agricoltura.
Stabilità politica: un governo stabile e una popolazione relativamente piccola, meno esposta a conflitti interni.
Non è un caso che, negli ultimi anni, molti miliardari della Silicon Valley abbiano acquistato terreni in Nuova Zelanda, proprio per creare rifugi in caso di disastri globali. Musk non ha confermato di averlo fatto, ma la sua previsione ha alimentato sospetti.
Il ruolo di Marte e delle colonie spaziali
Come sempre, Musk non ha perso occasione per collegare il tema alla sua missione più ambiziosa: colonizzare Marte. Secondo lui, l’unico vero piano B per l’umanità è diventare una specie multiplanetaria. In altre parole, se la Terra diventasse invivibile, avere colonie su Marte sarebbe l’unico modo per garantire la sopravvivenza della civiltà.
“Non si tratta di fantascienza – ha dichiarato – ma di una necessità. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”.
Dobbiamo preoccuparci davvero?
Gli esperti di geopolitica invitano alla calma, ma ammettono che il rischio di conflitti globali non è mai stato così alto dalla fine della Guerra Fredda. Tuttavia, il messaggio di Musk va interpretato come un avvertimento: serve cooperazione internazionale e regolamentazione sull’uso dell’IA e delle armi nucleari, altrimenti il futuro potrebbe essere davvero incerto.
Le parole di Elon Musk non vanno prese alla leggera. Che si tratti di un’allerta sincera o di un modo per attirare l’attenzione sul suo progetto di colonizzazione spaziale, il concetto è chiaro: l’umanità deve prepararsi, perché il mondo sta cambiando a una velocità senza precedenti.
Per ora, la speranza è che la ragione prevalga sulle armi. Ma, nel frattempo, molti iniziano a guardare con interesse a luoghi come la Nuova Zelanda… e qualcuno sogna già un biglietto di sola andata per Marte.

