Secondo un professore di Harvard, dopo i 65 anni non serve fare meno esercizio, ma farlo nel modo giusto

Con l’avanzare dell’età, molti credono che sia necessario ridurre l’attività fisica per evitare rischi o affaticamenti. Ma secondo I-Min Lee, professore di medicina alla Harvard Medical School ed esperto di esercizio fisico e salute, questa convinzione è sbagliata.

“A partire dai 65 anni non bisogna smettere o ridurre drasticamente l’esercizio, ma imparare a farlo meglio”, afferma il professore. La chiave, dunque, non è fare di meno, ma adottare un approccio più intelligente, adatto alle esigenze del corpo che cambia.

Perché non bisogna ridurre l’attività fisica dopo i 65 anni

Uno degli errori più comuni tra gli over 65 è credere che il movimento sia pericoloso. In realtà, è proprio l’inattività a rappresentare il rischio maggiore:

  • Aumenta la perdita di massa muscolare (sarcopenia), che porta a debolezza e ridotta autonomia.

  • Favorisce la riduzione della densità ossea, aumentando il pericolo di fratture e osteoporosi.

  • Eleva il rischio di malattie croniche, come diabete di tipo 2, problemi cardiovascolari e demenza.

Secondo Harvard, l’esercizio fisico regolare è uno dei pilastri per invecchiare in salute, mantenendo indipendenza e qualità della vita.

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Il segreto: cambiare il modo di allenarsi

Non serve correre una maratona per restare in forma. L’obiettivo è adattare l’allenamento alle proprie capacità e ai bisogni dell’età. Il professor Lee consiglia un mix bilanciato di attività:

1. Allenamento di resistenza

Fare camminate veloci, ciclismo leggero o nuoto aiuta il cuore e la circolazione. Bastano 150 minuti a settimana di attività moderata, suddivisi in sessioni di 30 minuti.


2. Esercizi di forza

Dopo i 65 anni, la perdita di massa muscolare è inevitabile, ma si può rallentare. Allenamenti con pesi leggeri, elastici o esercizi a corpo libero (come squat e flessioni) sono fondamentali per mantenere forza e stabilità.

3. Equilibrio e flessibilità

Yoga, tai chi e stretching riducono il rischio di cadute e migliorano la mobilità articolare. Bastano 10-15 minuti al giorno per fare la differenza.

Cosa evitare per non farsi male

Il professor Lee sottolinea che il problema non è fare troppo esercizio, ma farlo nel modo sbagliato. Gli errori più comuni sono:

  • Allenarsi senza riscaldamento, aumentando il rischio di strappi e dolori.

  • Fare esercizi ad alto impatto senza preparazione, come corsa intensa o salti.

  • Non ascoltare il corpo: se un dolore è persistente, va valutato da un medico.

I benefici sorprendenti dell’esercizio in età avanzata

Numerosi studi dimostrano che chi si allena regolarmente dopo i 65 anni ha:

  • Riduzione del rischio di Alzheimer del 30%.

  • Pressione sanguigna più stabile.

  • Migliore qualità del sonno e umore più positivo, grazie alla produzione di endorfine.

Non solo: l’attività fisica stimola la produzione di nuove connessioni cerebrali, mantenendo la mente giovane.

Conclusione: muoversi è la miglior medicina

Il messaggio di Harvard è chiaro: l’età non è una scusa per fermarsi, ma un motivo in più per allenarsi in modo intelligente. Non serve fare prestazioni da atleta, ma inserire nella propria routine esercizi mirati, che rinforzano muscoli, cuore e mente.

Come afferma il professor Lee:
“Non si tratta di fare di più, ma di fare meglio. L’esercizio giusto, anche dopo i 65 anni, è la chiave per vivere più a lungo e in salute”.

Maximo

Maximo è lo storico autore di Tuttouomini.it Si occupa principalmente di news di gossip e celebrity

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