Moto di Moto2, Moto3 e MotoGP: che differenza c’è?

Il campionato mondiale di motociclismo si divide da tempo in 3 categorie differenti: la Moto3, la Moto2 e la MotoGP. Non sono pochi i particolari che cambiano da una classe all’altra e talvolta i piloti devono aspettare diversi anni per fare pratica nel tentativo di arrivare al salto di qualità.

Non mancano comunque anche i punti in comune. Per MotoGP e Moto3 i telai sono dei prototipi e i motori sono spesso soggetti a sperimentazioni, mentre nella Moto2 si utilizza il motore di serie. Nella Moto3 vengono impiegati 250 cc con un motore da 60 cavalli di cilindrata, nella Moto2 i motori sono da 3 cilindri da 765 cc, con quasi 140 cavalli di potenza. Nella MotoGP, infine, sono previsti 4 cilindri da 1000 cc di cilindrata, per 250 cavalli. L’attuale classe regina aveva preso il posto della vecchia 500 nel 2002, raddoppiando di fatto i limiti della cilindrata.

I dettami da seguire sono molto precisi anche per quanto riguarda il peso di piloti e moto. Nella Moto3 sono accettati 152 kg complessivi e nella Moto2 invece 270. Per quanto riguarda la MotoGP, però, è indicato solo un peso di 157 kg per la moto e il peso dei corridori è totalmente indifferente. La velocità massima supera i 245 km/h nella Moto3, i 295 km/h nella Moto2 e i 350 km/h nella classe regina. Anche nella categoria inferiore, dunque, i ritmi si rivelano molto elevati. Ciò contribuisce a rendere l’idea di quanto sia importante la preparazione e il livello di professionismo per riuscire ad arrivare a gareggiare tra i big.

Come nella MotoGP, nella Moto3 i vari team possono fare affidamento su motori di più produttori. Ne consegue che le spese possono essere ottimizzate sensibilmente. L’età minima per partecipare parte dai 16 anni e arriva al massimo a 27, ma ci sono anche casi di piloti venticinquenni che hanno appena firmato un contratto o che godono di una wild card. Ad ogni buon conto la questione anagrafica non è mai stata così vincolante: anche di recente sia nella Moto3 sia nella Moto2 sono state concesse delle deroghe sull’età. In linea di massima, bisogna avere almeno 17 anni per partecipare al Motomondiale.

Tutti i grandi team della classe regina sono solitamente presenti anche nella Moto2. Di fatto i motori sono gli stessi, ma nella Moto2 è fatto divieto di utilizzare dischi freno in carbonio, dal momento che sono concessi soltanto quelli in acciaio. Non sono contemplate limitazioni per quanto riguarda il telaio. Se la Moto3 viene vista come un trampolino di lancio, la Moto2 rappresenta l’ultimo banco di prova utile per formare i piloti del futuro, che il più delle volte riescono a raggiungere la MotoGP per giocarsi il massimo titolo mondiale.

Nella categoria più alta i team sono più liberi di modificare le moto in base alle loro esigenze, ma si tratta di una classe molto costosa in termini di investimenti, anche per i marchi più importanti. Le moto della rimangono però pur sempre dei prototipi, che non vengono mai messi in vendita per l’uso stradale. Se nel calcio i tifosi possono sognare di immedesimarsi nei loro beniamini indossandone la maglia di gioco, non è possibile un fenomeno analogo nella MotoGP. L’agonismo che si respira sui grandi circuiti è d’altronde appannaggio di pochi. Anche i numeri delle scommesse delle corse di MotoGP rendono l’idea di quanto le contese siano serrate tra i migliori piloti professionisti. Moto3 e Moto2 sanno essere competitive, ma è la MotoGP a regalare puntualmente le emozioni maggiori.

Maximo

Maximo è lo storico autore di Tuttouomini.it Si occupa principalmente di news di gossip e celebrity

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