Ozpetek premiato ai David di Donatello: i lunghi ringraziamenti per Diamanti il film più visto
Ferzan Özpetek è stato premiato ai David di Donatello 2025 con il David dello Spettatore per il suo film Diamanti.
Questo riconoscimento viene assegnato al film italiano più visto della stagione e rappresenta un importante premio per il successo di pubblico ottenuto dalla pellicola. Diamanti, uscito a fine 2024, ha riscosso grande accoglienza sia tra gli spettatori sia dalla critica.
Diamanti è un film corale che intreccia presente e passato, ambientato tra la Roma di oggi e quella degli anni ’70. La narrazione si apre con un regista (alter ego di Özpetek) che convoca le sue attrici preferite, con cui ha lavorato negli anni, per proporre loro il copione di un nuovo film sulle donne. Durante le letture del copione, realtà e finzione iniziano a mescolarsi: le attrici e il regista vengono proiettati in un’altra epoca, precisamente nel 1974, all’interno di una grande sartoria specializzata in costumi per cinema e teatro, gestita dalle sorelle Alberta e Gabriella Canova.
La sartoria è un microcosmo tutto femminile, dove si intrecciano le storie di donne molto diverse tra loro: dalla capo sarta Nina, che vive il dramma del figlio isolato dal mondo, alla ricamatrice Eleonora, vedova, che si prende cura della nipote Beatrice, impegnata politicamente e innamorata in segreto del segretario della sartoria. Ci sono anche Carlotta la tingitrice, Paolina la modista madre single, Nicoletta vittima di violenza domestica, Fausta la single ironica, Giuseppina l’apprendista e Silvana la cuoca, ex ballerina e figura materna per tutte.
Il film esplora temi come la sorellanza, la solidarietà, la competizione, la solitudine e le passioni che animano queste donne, mettendo in secondo piano i personaggi maschili. La sartoria diventa così il luogo simbolico in cui si riflette la forza, la creatività e la complessità dell’universo femminile, mentre il confine tra vita reale e rappresentazione si fa sempre più sottile.
Diamanti è quindi un omaggio al cinema, al costume e soprattutto alle donne, raccontate attraverso le loro fragilità e il loro coraggio, in un continuo dialogo tra memoria e presente.
