Roberto Farnesi in “Non smettere di sognare”

Di fiction in fiction, ormai per Roberto Farnesi non sembra esistere altro… Da “Carabinieri” a “Butta la luna”… Ora è il turno di “Non smettere di sognare”.


Tutti abbiamo visto lo spot della fiction che andrà in onda mercoledì 3 giugno, su Canale 5, con Alessandra Mastronardi che si agita tutta sudata negli stessi identitici abiti che (mi urlano qualche scrivania più in giù) Jennifer Beals indossava in “Flashdance“, un cult per tutte quelle ragazze che fanno attualmente le saldatrici e si esibiscono, nel frattempo, in night con spettacoli di danza moderna che nessuno capisce soprattutto quando vedono che prendi secchiate dall’alto, mentre sei seduta su una sedia. Eppure, sogni di entrare nel mondo della danza. La storia di “Non smettere di sognare” è schifosamente uguale…

Tanto uguale da sfiorare candidamente l’idea del plagio. La Mastronardi (che ha appena sfornato l’ultima dei Cesaroni) è una pescivendola che all’occorrenza fa anche la cubista e che vive nella speranza di entrare in una prestigiosa scuola di danza. Ha proprio una famiglia felice alle sua spalle: la madre è morta e il patrigno è un alcolizzato.

Ma il destino le mette di fronte Roberto Farnesi che è un notissimo produttore che intuisce il suo talento e la porta a Milano, magari con il sogno di farla diventare una novella Lorella Cuccarini. Amore e danza sono i sogni di Stella? Ma soprattutto, perchè Stella può avere un fidanzato come Robrto Farnesi e fare quello che le piace di mestiere e noi un bel calcio sullo stomaco dalla vita? Partiamo col dire che non credo che la guarderò mai (sono allergico alle scopiazzature), anche se c’è la presenza del bel Roberto Farnesi che a dire la verità mi è un po’ diventato antipatico dopo il calendario di MAX, nelle cui foto non appariva rigoglioso.

E infatti è uno dei calendari più brutti che la rivista abbia fatto… e anche quello meno venduto! Ma come si è preparato Farnesi alla fiction: «Io interpreto un produttore che crede molto nel talento di Stella e che poi se ne innamora anche. È una fiction in cui trionfano i buoni sentimenti, leggera, che vi cuole in questi momenti di crisi, per non farci pensare». Perché? È un male pensare?

Foto: Google

Lo zio Nico

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