BRESCIA – Al via un convegno omofobo su come “guarire” gli omosessuali

Nel 2010, è quasi imbarazzante dare queste notizie. Il prossimo 21 e 22 maggio a Roncadelle, nel bresciano, si rerrà un convegno sulle terapie riparative per guarire gay e lesbiche dalla propria identità sessuale.

Ovviamente, la comunità gay italiana e bresciana si è mobilitata contro il principale relatore Joseph Nicolosi e contro il Gruppo Lot di Luca di Tolve, non nuovo a simili iniziative omofobe spacciate per “formative” e la cui storia ha ispirato il cantautore Povia per la sua Luca era gay. Fra gli organizzatori e i promotori anche i Medici Cattolici Brescia e Medicina & Persona che invece dovrebbero attenersi alle linee guida dettate dall’Oms, al Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e ai codici etici degli ordini professionali. Il tutto in barba al duro attacco che l’Associazione degli psicologi e degli psichiatri cattolici (Aippc) aveva fatto alle dichiarazioni del Cardinal Bertone che voleva gli omosessuali alla stregua dei pedofili, ma soprattutto al documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che nel maggio 1990 escludeva l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, ridefinendola come una VARIANTE NATURALE del comportamento umano.

Insomma, queste persone sono convinte che l’orientamento sessuale di una persona possa essere modificato con una terapia riparativa. Persone come Nicolosi, l’infettivologa Chiara Atzori, il dottor Roberto Marchesi, il dottor Giancarlo Ricci (non nuovo ai salotti televisivi nei quali espone le sue teorie) e altri psicologi, psicoterapeuti, counsellors, insegnanti, educatori e sacerdoti che intendono partecipare a questo convegno dovrebbero semplicemente vergognarsi.

Concludiamo col dire che speriamo fortemente che l’Ordine degli Psicologi e quello dei Medici diano quanto prima un segno netto e marcato contro questi individui che si dicono “professionisti”.

Fonte|QUI BRESCIA
Foto|Google

Lo zio Nico

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