Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata insieme a Fabio Damato e non solo
Chiara Ferragni dovrà comparire in tribunale il 23 settembre per rispondere dell’accusa di truffa aggravata legata al caso del Pandoro e delle uova di Pasqua. Il decreto di citazione diretta a giudizio è stato notificato questa mattina, 29 gennaio, ai suoi avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. La reazione della difesa è stata immediata: «Non ha commesso alcun reato».
Gli avvocati dell’imprenditrice digitale, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno espresso la loro posizione dopo aver ricevuto la notifica della Procura: «Siamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che qualsiasi aspetto controverso sia già stato esaminato e risolto davanti all’Agcm.
Il confronto con la Procura non ha portato all’esito sperato, e si è scelto di demandare ogni decisione al Giudice del dibattimento, nonostante sia evidente l’assenza di elementi di reato e delle condizioni di procedibilità. Siamo certi che l’innocenza della nostra assistita verrà riconosciuta in sede di giudizio, che affronteremo con serenità».
Le prime parole di Ferragni: “Non credevo fosse necessario il processo”
Chiara Ferragni ha espresso la sua sorpresa e delusione per l’evoluzione della vicenda: «Ero sinceramente convinta che non sarebbe stato necessario un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Ora dovrò convivere ancora per un po’ con questa accusa, che reputo profondamente ingiusta, ma sono pronta a combattere con ancora più determinazione per dimostrare la mia assoluta innocenza».
Coinvolti anche Damato, Balocco e Cannillo
Oltre a Chiara Ferragni, la Procura di Milano ha disposto la citazione diretta a giudizio anche per il suo ex manager, Fabio Damato. Il 23 settembre compariranno in aula anche Alessandra Balocco, difesa dagli avvocati Alessandro Pistocchini e Alessandra Bono, e Francesco Cannillo, rappresentante della Dolci Preziosi. Tutti gli imputati devono rispondere dell’accusa di truffa aggravata.