Il Gay Pride Brasiliano fa tremare i grattacieli del potere

Il Brasile degli affari trema di fronte al 12° Gay Pride… e si alzano le urla arcobaleno contro le discriminazioni.

È stato il loro 12° Gay Pride, più di un milione di omosessuali e transessuali hanno sfilato per le strade di San Paolo tutto il giorno, manifestando per l’urgente revisione delle normative che limitano la violenza e la discriminazione sessuale.

Una folla di persone che si muovevano a passo di dance music fra i grattacieli della città, attraversando principalmente in quelle che sono considerate le vie “del business” di San Paolo. Le associazioni GLBT stimano che l’afflusso sia stato di ben 5 milioni di persone, mentre la polizia quasi dimezza il numero di partecipanti quantificandolo con 3 milioni.

Il Ministro del turismo Marta Suplicy, nuovo sindaco di San Paolo, afferma: «Questa è la diversità che il paese vuole, una diversità che noi dobbiamo far crescere perché il paese diventi una risorsa turistica per la comunità gay».

Risorsa sì, ma a differenza della signora Suplicy, penso che non sia esclusivamente una risorsa economica, ma anche sociale e umana, culturale.

Nel vedere le fotografia di una folla così immensa ho perso il respiro.

Un fiume di teste, corpi, sagome che si muovono compattissimi. Si dovrebbe imparare dalla comunità gay brasiliana che solo uniti e coalizzati si avrà la voce più grossa contro le discriminazioni e la mancanza di diritti GLBT che impregnano questa nostra Italia.

F.S. Frau

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