Nelle sale “La pelle che abito” di Pedro Almodovar

Il regista omosessuale della Mancha ritorna nelle sale italiane con un nuovo film in puro stile Almodovar. Merito di una trama appassionata e di un sempre fantastico Antonio Banderas.

L’attore spagnolo, grande appeal symbol negli Anni Ottanta, torna a grande richiesta in un film del suo regista pigmalione. Stavolta, dopo aver vestito i panni di delinquenti e omosessuali, entra “nella pelle” di un chirurgo estetico che, dopo aver perso la moglie in un incidente d’auto, si ingegna nella costruzione di una seconda pelle che possa sostituire il derma umano. Ma per testate la sua invenzione medica ha bisogno di una cavia… e allora perchè non sequestrare il ragazzo che ha tentato di stuprargli la figlia? Per chi conosce lo stile almodovariano, la trama rispecchia in pieno i temi principali della sua narrazione: le contraddizioni umani, l’apparenza che inganna e l’amoralità sessuale, il tutto farcito da omaggi tipici di un intellettuale spagnolo del suo lignaggio, come quelli all’amica coreografa recentemente scomparsa Pina Bausch oppure alle sculture di Louise Bourgeois. In mezzo, Antonio Banderas, più bello che mai, e Elena Anaya (chiamata a sostituire Penelope Cruz in gravidanza).

Qualcuno l’ha visto? Aspettiamo una vostra opinione in merito.

Foto|Google

Lo zio Nico

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