Perchè si pratica il turismo sessuale?

Si hanno tracce di turismo sessuale da secoli. Le zone più colpite dal fenomeno sono quelle rurali, dove regna l’ignoranza e la povertà.

Zone in cui si comunica a suon di rutti e bastonate ed in cui ci si sente ricchi a possedere due o tre pecore. Questa era la situazione che si respirava a fine 1800 in Sicilia, in cui giovani baronetti tedeschi affollavano piccoli centri campestri organizzando orge coi giovani del paese. Quest’ultimi poi, dopo anni di prostituzione e di cospicui regali potevano tornare alla vita eterosessuale prefigurata dal loro destino. Per quanto possa essere, allora come oggi, un fenomeno aberrante, la prostituzione infantile è sempre esistita in certe situazioni sociali, con tanto di consenso da parte dei genitori. Fingere di non sapere in cambio di denaro. Il turismo sessuale nasce quindi come mezzo per poter svolgere, sotto compenso, pratiche spesso difficilmente realizzabili in un normale rapporto, anche se questo può essere di stampo gay. Oggi ci si affida al potere del denaro per accedere a prodotti proibiti, come i minorenni. Nazioni come il Brasile e la Corea vedono giovani quindicenni vendere il proprio corpo in cambio di pochi euro. Ma anche nella parte benestante dell’Occidente si verificano fenomeni simili. Gli stessi adolescenti italiani si concedono a web chat conturbante o a atti orali per ricariche al cellulare o per poche decine di euro, simbolo di quanto valore si affibbia a se stessi.

Foto: Google

Antonio P.

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