E’ possibile vivere tutti insieme in Italia? – Analisi di un’integrazione generale ai giorni nostri

È possibile vivere insieme? Si, ma solo perché siamo costretti a farlo.

L’argomento integrazione dovrebbe già essere così ampiamente surclassato da non dover considerarsi più oggetto di studio e di sfrenate controversie da decenni. Perché, del resto, poco importa se il mio vicino di casa tifa per Maometto o per il Papa, se proviene dalla zona più remota dell’Africa o da un college inglese, se gli piace fare seso con le pecore o con gli uomini. Ciò che conta è che gli usi e costumi altrui non importunino una frenetica e civile convivenza.

sangue

Di questa operazione civica, città come Londra e New York ne sono diventate l’emblema. Ciò che si loda di queste metropoli è il clima pluri-culturale, tale da permettere un normale trascorrere della vita anche quando le origini etniche sono tante e tutte assieme. Unica, ma sacrosanta regola è il quieto vivere. Ma nei paesi più conservatori le norme ideologiche sono ben diverse. In Italia, una delle nazioni che dello spirito di auto-conservazione ne ha fatto un manifesto, si avverte tutto ciò che non rientra nello stereotipato e finto perbenismo da casetta del Mulino Bianco come una forma di stupro intellettivo. Suscita sofferenza pari a una violenza corporea sentire pregare in modo diverso o assistere al momento di un bacio appassionato di due persone dello stesso seso.

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Ci siamo illusi che il periodo della caccia alle streghe fosse terminato e invece ogni mese abbiamo una nuova classe di miscredenti da prendere di mira e da punzecchiare coi forconi ardenti. Nella nostra penisola, tutto ciò che è diverso da noi stessi atterrisce a tal punto da accecare. L’effetto finale è simile a quello di un toro che ha passato gli ultimi tre giorni della sua vita in una stanza rosso fuoco. Questi torelli ruspanti, una volta carichi e ben convinti di essere i paradigmi del mondo, decidono di fare piazza pulita di tutto il resto, in virtù della loro ovvia superiorità. Il rimedio non ottenibile dovrebbe essere lo stimolo a educarsi culturalmente, un interesse a scoprire le milioni di cose diverse dal nostro orticello di due metri quadrati. Ma purtroppo, colui che ignora non si rende conto di quanto poco sappia e quindi si tramuta dal Don Chisciotte salvatore di valori, all’antisemita fanatico del razzismo. L’unico rimedio per non rischiare linciaggio mediatico-pubblico e soprattutto fisico, è il vecchio sistema omertoso di stampo siculo. Di giorno, a fare a gara a chi ha la fedina penale da bravo cittadino italiano più integerrima, e di notte porsi come grandi stimatori della corrente di pensiero del occhio non vede cuore non duole.

Foto: Google

Antonio P.

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