Matteo Renzi su Twitter è ottimista: “Segnali di ripresa per l’Italia”. E ora pensa al Capo dello Stato

Renzi grande comunicatore come sempre. E soprattutto attivissimo sui social e soprattutto su Twitter. Matteo Renzi ha scritto infatti oggi in un tweet che arrivano segnali di ripresa economica “timidi ma interessanti” per l’Italia. C’è da crederci?

Da Reuters apprendiamo quanto segue.  “Segnali ripresa timidi ma interessanti, dai macchinari fino a previsioni Pil. Avanti con riforme, ridiamo fiducia a italiani”, ha scritto il premier. E dopo quest’altra “buona notizia” adsso arriva uno degli impegni più importanti, l’elezione del capo dello Stato.

E in più c’è la questione ISTAT. Si attende in quste ore infatti, la nota mensile di Istat sull’andamento dell’economia italiana.

Reuters continua scrivendo: “Ieri il Centro studi di Confindustria ha stimato il prodotto interno lordo 2015 in crescita del 2,1%, grazie alla sommatoria della politica di quantitative easing della Bce, al calo dei prezzi petroliferi e alla svalutazione dell’euro. Le ultime stime ufficiali del governo prevedono per quest’anno una crescita dello 0,6%.”

Sulla questione imminenti, invece, dell’elezione dle capo dello Stato, Ilsole24ore scrive: “Forcing di Renzi su Mattarella”. E ancora: “…Ma il forcing di Renzi è formidabile. Come spiega nel faccia a faccia con Bersani, non c’è nulla di personale contro Amato. «Il punto è che il presidente della Repubblica non lo può scegliere il capo dell’opposizione, lo deve scegliere il Pd. Non posso passare per quello che subisce i diktat del contraente del patto del Nazareno». Musica per le orecchie di Bersani, che pure assieme a Massimo D’Alema e ai giovani turchi è stato in questi giorni uno dei principali sponsor di Amato. Ma anche Mattarella era nella rosa di Bersani due anni fa, e sul nome dell’ex vicepremier di D’Alema c’è ampia convergenza nel Pd: bersaniani cuperliani dalemiani e naturalmente tutta la frastagliata compagine dei cattolici, lieti di avere un presidente cattolico del Pd dopo due presidenti laici. Dunque è fatta: Renzi ha scelto di compattare il suo Pd. E in serata è il vice Lorenzo Guerini a dettare la linea: «Si parte e si arriva con Mattarella».”

 

Red

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