Marcello Lippi: “In 40 anni non ho mai conosciuto un calciatore gay”

Il ct della Nazionale, intervistato da Klaus Davi, ha parlato di omosessualità nel calcio: “Se qualcuno mi confessasse di essere gay, gli direi di vivere a pieno questa realtà e, con intelligenza, di non farsi condizionare”.


Il ct della Nazionale Marcello Lippi ha concesso un’intervista a “KlausCondicio” di Klaus Davi affrontando, tra gli altri argomenti, anche quello legato all‘omosessualità nel calcio. “Onestamente credo che tra i calciatori di gay non ce ne siano. In quarant’anni non ne ho mai conosciuti, né nessuno che ha lavorato con me in tutto questo tempo e in tante squadre me ne ha mai raccontato. Penso, piuttosto, che ci possa essere qualcuno che abbia qualche tendenza, ma che non vada in giro a fare proposte o a mettere i manifesti.”

E continua: “Credo che al mondo esista una sola razza, quella umana. Per questo non escluderei un gay, come un nero, dalla Nazionale. Penso, tuttavia, che sarebbe difficile, per come siamo fatti noi calciatori, che un giocatore omosessuale possa vivere la sua professione in maniera naturale. Quando alleno, non mi piace fare il padre o assillare. Sono una guida tecnica, ma ci tengo che i calciatori sappiano che, se c’è qualcosa che vogliono confidarmi, io sono a loro disposizione. Se qualcuno mi confessasse di essere gay, gli direi di vivere a pieno questa realtà e, con intelligenza, di non farsi condizionare e di non modificare i suoi atteggiamenti con i compagni. Per finire, gli suggerirei di essere ligio alla sua professione e di fare ciò che vuole nella sua vita privata”.

E sulla vicenda del calciatore escort per compagni calciatori Lippi commenta:”Le pare credibile che un calciatore famoso, magari sposato, che gioca a livello internazionale, possa pagare altri calciatori per fare festini omoappeal? Penso che siamo in un periodo di pentiti. Ogni tanto viene fuori qualche pettegolezzo, ma poi ci si rende conto che a parlare sono persone con qualche problema da risolvere, che si inventano qualcosa semplicemente per attirare attenzione. Era già successo con Calciopoli. Si parte da alcune verità e poi vi si raccontano sopra delle favole”.

Via| Sky

Red

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